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venerdì 26 ottobre 2012

Sleeping Dogs

Prima era Black Lotus, poi True Crime: ora è Sleeping Dogs, il freeroaming che ama gli Hong Kong movie.

La storia racconta le peripezie dell’agente Wei Shen, infiltrato nella Triade e animato non solo da un forte senso di giustizia ma anche dalla ben più classica vendetta: bene e male si mescoleranno fino ad essere indistinguibili, così come l’integrità di Wei verrà messa alla prova.
Come già detto, Sleeping Dogs è un freeroaming che permette di girovagare liberamente lungo un’isola morfologicamente ispirata a Singapore, ricco di combattimenti, attività secondarie e collezionabili che faranno da contorno ad una trama talmente bella da sembrare scritta (e diretta) dal John Woo pre-hollywood.

A differenza di tutti gli altri freeroaming, Sleeping Dogs punta molto sui combattimenti a mani nude, rendendolo molto più simile ad uno Yakuza con più libertà che al solito GTA (il feeling è completamente diverso): il combat system è simile a quello degli ultimi Batman, che mescola semplicità d’uso (un tasto per attaccare, uno per la presa e uno per le counter, tra loro combinabili) ad un’elevata spettacolarità.
Ma questo sistema “intuitivo ed efficace” non si limita ai combattimenti, perchè anche le sparatorie e la guida dei veicoli condividono lo stesso spirito, rendendolo un vero piacere da giocare: ci sono coperture, bullet time automatico sulle acrobazie e alcune idee prese da Wheelman, come il cambio di veicolo al volo e le sportellate potenti.
Balza all’occhio la mancanza di un tasto per saltare, sostituito da una corsa “acrobatica” contestuale che darà vita ad affascinanti prove di parkour, specie verticalmente.

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Il bello di Sleeping Dogs è la freneticità: il gameplay avanza con la trama, in un crescendo d’intensità che porta prima a combattimenti sempre più brutali (grazie al sistema di crescita legato alla valutazione delle missioni) e successivamente alle armi, garantendo così varietà e spettacolarità. Ogni missione è unica e divertente: scordatevi le squallide missioni di GTA IV sempre uguali, qui è la varietà a far da padrona (con addirittura qualche minigioco d’abilità).

La longevità è assicurata dall’ottima Main Quest da una decina d’ore (e anche più) e dalle vagonate di attività disponibili in giro per la città: c’è sempre qualcosa da raccogliere o da fare, lasciando solo l’imbarazzo della scelta. Arriverete a 30 ore senza mai avere la sensazione di ripetitività e le supererete di molto per arrivare al 100% di completamento.

Dal punto di vista tecnico, Sleeping Dogs non è nulla di sconvolgente, tuttavia sotto la sua tecnica comunque apprezzabile si nasconde una direzione artistica di tutto rispetto: tra luci soffuse e colori sgargianti, lo spirito di Hong Kong è catturato appieno, regalando anche qualche panorama mozzafiato. La modellazione poligonale è molto buona e le animazioni ottime, ma sono i dettagli e le finezze che donano al titolo un fascino irresistibile.
Meritano una menzione speciale i caricamenti, davvero rapidissimi, e la stabilità di gioco (con una velocità di gioco così sorprendente i rallentamenti sono rari).
Il sonoro è davvero di ottimo livello, con una qualità recitativa che non ha nulla da invidiare ai gioconi Rockstar, e una selezione di musiche tanto azzeccata quanto varia.

Difetti? Lo sfruttare poco alcuni elementi di gioco (esempio le imbarcazioni) e la sensazione che alcuni contenuti siano stati tolti di forza (come le attività poliziesche di True Crime e alcune quest secondarie della Triade).

In definitiva, Sleeping Dogs è senza ombra di dubbio uno dei freeroaming più belli della generazione, con una forte personalità, una trama da primo della classe, un’ambientazione affascinante, tanti contenuti e una giocabilità formidabile: se vi piace il genere fatelo vostro, e ricordatevi di ringraziare SquareEnix per aver salvato la più grande -e gradita- sorpresa del 2012. GRANITICO.


venerdì 5 ottobre 2012

Batman Arkham City

Non ci sono vere e proprie note dolenti da sottolineare, forse l'unica puntualizzazione va fatta alla grafica, che pur essendo eccellente non è ai massimi della potenza della console di casa Sony, ma questo aspetto ci può lasciare fiduciosi per quello che sarà lo scontato sequel della saga...

...terminava così la personale recensione di Batman Arkham Asylum, pluripremiata ed acclamata opera dei rockstady studios che a distanza di 2 anni è chiamato ad assolvere un compito ancor più difficile: bissare il successo del precedente batman A.A. ma con addosso la pressione e le aspettative della nutrita schiera di fan acquisiti nel tempo. Ma ciò sembra non gravare sul prodotto finito, anzi! L'intro di batman A.C. è simile a quanto visto nelle primissime fasi di batman A.A. ma con una differenza sostanziale che gioca a parti inverse: questa volta a fare il doppio gioco non sarà il cattivo di turno, ma è proprio Bruce Wayne a farsi catturare appositamente dalle autorià al fine di infiltrarsi nel supercarcere, costruito nel cuore di gotham city, per poter vestire i panni di batman e scoprire cosa si cela dietro gli studi del Prof. Strage , e del suo protocollo 10, messo a capo della struttura. Da questo momento in poi inizierà una caccia alla verità che porta il protagonista a scontrarsi con buona parte dei suoi nemici storici che, a loro volta, stanno combattendo una guerra interna per il controllo di terminate zone della "città"...E la trama non smetterà di stupire con constanti colpi di scena! Analizzando gli aspetti ludici del gioco vediamo che le novità non mancano rispetto a batman A.A., a partire proprio dalla grafica che è decisamente migliorata e potenziata rispetto al passato, così come le zone da esplorare, che offrono maggiori spazi e varietà di luoghi rispetto alla, supper vasta, isola di arkham. Si mantiene invece su ottimi livelli l'aspetto audio, con la conferma dei doppiatori in italiamo (i medesimi di batman A.A. e del mitico cartone animato), mentre sono molto più coinvolgenti e adeguate le musiche di sottofondo, tendenti ad accentuare oltre maniera il tono cupo e decadente di Arhkam city. Tuttuvia è un'altra la novità che colpisce, cioè l'approcio free-roming appositamente creato per il protagonista. Cosi come Ezio Auditore scala antichi monumenti e abitazioni e Cole Pelphs si aggira per le strade di L.A. per batman è stata studiata una città su misura abbondamentente esplorabile grazie al fidato rampino e al mantello (cui non mancano importanti novità in fase di volo) che permettono una totale libertà di movimento ed esplorazione. Proprio quest'ultima consente di imbattersi nelle numerose missioni secondarie (assenti in A.A.) e nella risulzione dei difficili enigmi studiati dall'enigmista. Le missioni secondarie poi, oltre che rimpolpare la longevità del titolo ( nulla da invidiare agli ibridi Gdr-action game), consentono di svariare a piacemento dalla storia principale quando lo si vuole. Unica lieve sbavatura è rappresentata dai combattimenti che possono essere a tratti ripetitivi e che, in alcuni casi, risultano snervanti quando circondati dai nemici ci si accorge che i pulsanti premuti non sempre rispondono con la stessa tempestività. Tuttavia è davvero poco rispetto alle qualità del gioco, dove a farla da padrona è l'ambientazione che è stata realizzata per Arkham City. Personamente la interpreto con un omaggio ai film di stampo burtoniano, con palazzi illumnati che si elevano dal suolo circondati da nebbia e neve (sempre presente nei film di Batman targati Tim Burton) che evidenziano il tono drak e decadente che si vuole conferire all'avventura. In conclusione il gioco sfiora la perfezione, che speriamo possa essere raggiunta dal sequel...ma stavolta non sarà opera da poco conto visto Batman Arkham City. Buon lavoro Rocksteady!