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venerdì 28 settembre 2012

Deus Ex: Human Revolution

Deus Ex Human Revolution è l'ennesima prova di come le vecchie idee siano ancora adesso le migliori, come è già successo per Fallout questo nome ormai entrato nella leggenda rinasce portando con sè qualche innovazione alla vecchia formula che comunque è ancora più che valida.

Il risultato è un gioco che non eccelle realmente in nessun campo ma che si pone al di sopra della massa con una qualità generale davvero alta, a differenza di titoli che puntano solo sulla grafica o su un' idea interessante e tralasciano il resto, ed una giocabilità incredibile.

In molti sono rimasti virtualmente delusi perchè paragonano questo gioco al vecchio Deus Ex, che ormai è una leggenda intoccabile con cui non si può fare un vero confronto, e come spesso succede i bei ricordi vincono sulla realtà dei fatti ma questo non vuol dire che il nuovo Deus Ex non sia un gioco degno del predecessore e molti difetti sono stati ingigantiti da questa visuale distorta.

Con questa premessa si può analizzare oggettivamente il titolo realizzato da Eidos Montreal che cerca di essere fedele al vecchio ma senza copiarlo realmente.
Tecnicamente il titolo non brilla però come già detto emerge dalla massa, la grafica è tutto sommato medio alta ed il difetto peggiore sono le ombre scalettate che si possono vedere in molti frangenti ma non si notano pop up vistosi come in Fallout o texture di basso livello come si vedono in altri giochi usciti recentemente.
Il motore grafico rende bene l'ambiente di gioco con molti oggetti con cui interagire ed un level design sicuramente due spanne sopra i GDR action ed ai classici FPS, permettendo una vasta scelta di percorsi grazie alle varie abilità che saremo andati a potenziare.
Le mappe/livelli di gioco non sono enormi ma grazie ai vari percorsi nascosti ed una struttura multilivello che và dalle fogne ai tetti dei palazzi riesce a dare una sensazione di libertà ed esplorazione ottima e presenta alcuni paesaggi evocativi che ricordano film come Blade Runner e molte opere Cyberpunk.

Il sonoro è parte integrante del gioco visto che spesso i nemici si accorgeranno della nostra presenza grazie al rumore che generiamo, che si può smorzare con diverse abilità stealth, mentre le musiche d'ambiente sono piacevoli anche se poco incisive ma alla fine del gioco per la gioia dei fan è stata messa la versione remix del tema classico di Deus Ex.
Voto negativo invece per il doppiaggio italiano che presenta una pessima sincronizzazione con il labiale e delle voci spesso poco convincenti nel contesto in cui sono inserite facendo sembrare il tutto fatto in fretta e poco curato, invece il doppiaggio in inglese è di buon livello e per chi non ha problemi con l'inglese è consigliato per assaporare meglio l'opera.

La giocabilità è il punto forte del gioco e la libertà data al giocatore è così alta che risulta a volte spiazzante e decidere quale abilità prendere è dettata più dal gusto personale che dalle esigenze visto l'ottimo level design che permette diversi approcci.
Il sistema di copertura è ottimo e permette a chi sceglie un approccio action giocate molto intelligente, le varie armi permettono di affrontare diverse situazioni, ed i comandi sono molto reattivi.
Anche le boss fight obbligatorie hanno diversi approcci e permettono soluzioni adatte ai diveri stili di gioco.

La longevità è sopra la media visto che per finire il gioco occorrono circa 30-40 ore e la rigiocabilità è altissima grazie ai vari approcci e permette partite diverse tra loro.
Le varie subquest sono poche ma ben integrate nel gioco e se si vogliono prendere tutti i trofei bisogna svolgerle in modo particolare.

Deus Ex HR è un gioco giocabilissimo che saprà dare emozioni ed ore di divertimento e grazie alla sua flessibilità può soddisfare diverse fasce di utenza.

giovedì 20 settembre 2012

The Last Remnant

The Last Remnant è un gioco che di per sè non ha niente da invidiare ai concorrenti, se non per l'aspetto tecnico e per le numerose idee "prese in prestito". Davvero, è un peccato rovinare un buon gioco con un motore grafico che non riesce a stare dietro al resto, come è impossibile negare quel sapore di "già sentito / già visto" seguendo la trama. Il punto di forza è senza ombra di dubbio il sistema di combattimento, che è il punto di incontro tra gdr a turni old school e qualche nuova idea, che salva in zona cesarini un titolo che altrimenti sarebbe privo di idee originali. I personaggi non sono del tutto convincenti, partendo dal prototipo del buon ragazzo come protagonista fino ad arrivare ai nemici corrotti. Ci sono buoni spunti, Ma paiono insufficenti per promuovere il gioco a pieni voti. Parlando della longevità non ci si può lamentare, come della difficoltà e del numero di sottomissioni da affrontare, rispettano i canoni del jrpg, mentre non si può veramente chiudere un occhio sul poco curato aspetto grafico. I contro: Epiche battaglie con numerosi nemici con fastidiosi rallentamenti (che spesso vi faranno mancare il tastino del colpo critico), una storia che è abbastanza scontata e poco coinvolgente, un audio che non infastidisce ma non incanta di certo e la scarsa fantasia nel caratterizzare i personaggi principali. I pro: buon sistema di combattimento, buona longevità e divertimento assicurato (in assenza di rallentamenti certo). In conclusione, è un discreto gioco di ruolo, con così tante pecche che non gli permettono di distinguersi dagli altri che fa pensare ad un prodotto confezionato senza fare revisioni e non con la solita cura tecnica a cui mamma square ci ha abituato.

sabato 1 settembre 2012

Final Fantasy XIII


Parlare di un JRPG per noi occidentali non è mai impresa troppo semplice; se poi il nome del gioco in questione può essere abbreviato con una doppia F e un generico numero romano, la faccenda si coplica e la responsabilità diventa davvero pesante. Square Enix ha rilasciato l'ultimo "estratto" della sua saga più celebre e fortunata; un titolo, Final Fantasy, che oggi è più un simbolo videoludico del Sol-Levante che un semplice prodotto per l'intrattenimento su console.


La trama di FFXIII è un variegato mix di elementi apparentemente slegati tra loro, con storie e vicende che col tempo si incroceranno più volte per poi venire saldate da un destino comune; arrivando così ad una piena visione dell' intera avventura elaborata dalla software-house giapponese. Cocoon è uno fantascientifico regno, in un mondo senza un' ubicazione spaziale o temporale, con una ben marcata stratificazione sociale e politica, quest' ultima diretta dal consiglio supremo detto Sanctum. Dall'altra parte c'è una terra ostile, il Pulse, popolata da orrende creature ostili al regno di Coccon. Il tutto controllato e gestito da oscure divinità, i Fal’Cie, che giocano ai burattinai con le persone. Mentre a chiudere il cerchio, ci pensa una pseudo guerra civile iniziata dai ribelli che vogliono mettere fine alle ingiustizie del Sanctum.



Chi ha potuto saggiare l'esperienza dei prodotti SR di sicuro si sentirà subito a casa, se pur notando qualche novità che non potrebbero piacere a tutti. Il battle-system pur restando fedele alla sua forma originale è stato alleggerito e reso più fluido e dinamico, grazie a comode interfacce che vi guideranno nella scelta delle mosse combinabili tra di loro; gestendo nel contempo due o più personaggi, con pattern d' attacco molto variegati, sia per abilità che per tipologia di armi. Potendo anche evocare splendite e potenti creature al vostro fianco, una per ogni personaggio. Ovviamente il percorso di crescita e la possibilità di scegliere le varie doti, curative / offensive e così via, con relativi potenziamenti, resta la struttura portante del titolo SR ; con un sistema di gestione dei personaggi detto Cristallium; affinando così ogni specializzazione dei vostri eroi.  Come a sottolineare un taglio col passato, le quest secondarie e le loro possibili ramificazioni sono state nettemente diminuite rispetto ai titoli ex-gen; concentrando le forze sulla componente narrativa e sui combattimenti, sempre spettacolari; tralascinado in parte l' aspetto free-roaming del genere RPG; andando in questo modo a ledere la longevità complessiva del titolo, che comunque si attesta verso le 40-45 ore.



Il comparto tecnico che contraddistingue ogni FF si fa notare anche in questo capitolo; con l'inconfondibile stile nipponico e una pulizia maniacale in ogni aspetto estetico; riscontrabili sia nel caracter-design dei personaggi che delle ambientazioni; queste sempre molto variegate e mai ripetitive. Per tutta l'avventura nell'aria si respirerà una netta concentrazione di tecnologia mista a fantafuturismo, con nemici, boss, città e veicoli che sembreranno degli organismi biomeccanici sensienti. Le musiche e la recitazione degli attori vanno poi ad impreziosire ulterirmente il pacchetto; adornato da una sapiente regia, che catturerà la vostra attenzione sia nelle scene di intemezzo che nel semplice scambio di battute tra i personaggi.

IN CONCLUSIONE: Da sempre l'azienza di Tokyo ha dimostrato una profonda maestria e antica esperinza nel creare, su supporto ottico, un'esperienza irripetibile e mai troppo scontata o banale; questa sua ultima fatica vuole essere una spettacolare entrata in scena sul palco della nex-gen, aprendo le porte a nuovi orizzonti per il mondo dei titoli JRPG.